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Negli anni della guerra civile libanese Mansùr, dopo aver perso la famiglia, fugge in Italia con la speranza di ritrovare il padre. Nelle sue avventure da clandestino la grande risorsa è la sua adattabilità a tutte le situazioni, la forte voglia di sopravvivere e cavarsela. Così Mansùr si fa adottare dall'Italia e dalla sua civiltà, e pur restando fedele al suo islamismo riesce a integrarsi perfettamente. L'incontro con il solitario Gregorio e l'affascinante Ines segnerà il suo destino e, insieme, finiranno per imporsi nella difesa ecologica della "loro" causa: la montagna e le sue leggende, come quella dello stambecco bianco, vengono salvate dall'ingordigia dell'affarismo e della speculazione edilizia.